Categoria: Ambiente

A cosa serve un depuratore acqua?

Oggi il depuratore acqua si può trovare facilmente in molte case dato che non ci si fida più della manutenzione delle condotte idriche comunali. Le persone inoltre, non vogliono nemmeno spendere troppo nell’acquisto di bottiglie d’acqua per questo sebbene la spesa per un depuratore acqua sia all’inizio notevole, col tempo ne ripaga i costi sostenuti.

Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio: questo detto vale anche l’acqua del rubinetto, perché ormai non si può essere sicuri nemmeno dell’acqua che attraversa le condotte comunali, per questo tutti ormai tendono ad acquistare le bottiglie di acqua naturale. Infatti, oggi si preferisce all’acqua di rubinetto quella in bottiglia perché controllando l’etichetta il consumatore sa cosa beve, ed è disposto a sostenere anche la spesa settimanale di bottiglie d’acqua. Oggi però è possibile bere acqua pura senza doverla per forza acquistare in bottiglia, ed è sufficiente installare un depuratore acqua.

L’installazione di depuratori d’acqua domestici dà la possibilità di rendere di qualità anche l’acqua del rubinetto. Oggi è possibile scegliere tra due tipi di depuratori, ovvero quello che effettua una purificazione fisica dell’acqua e il secondo tipo che, invece, agisce separando chimicamente gli agenti contaminanti presenti nell’acqua di rubinetto. I tipi di depuratori domestici più usati, però, sono in realtà i filtri, e anche qui ne esistono di due specie. Ci sono i filtri che si basano sulla gravità e quelli che usano il carbone.

Scegliere tra i diversi tipi di depuratore acqua

Il depuratore acqua che usa il filtro in carbone riesce a purificare così tanto l’acqua perché elimina sia quei prodotti chimici latenti che i gas, per questo risultano molto popolari e sono diventati i preferiti di molti, perché riescono a eliminare il cloro migliorandone il sapore dell’acqua del rubinetto. I filtri a carbone, però, richiedono una certa manutenzione infatti devono essere sostituiti con una certa ciclicità e non riescono a eliminare la presenza di batteri, nitrati o eventuali metalli.

Per riuscire a depurare l’acqua di rubinetto da sali minerali e fluoruri serve, infatti, un depuratore a scambio ionico: gli ioni agiscono a livello biologico eliminando dall’acqua molte forme di alghe, virus e batteri che si sviluppano lungo le tubature comunali arrivando, quindi, fino ai rubinetti domestici. L’unica pecca è che eliminano anche le sostanze buone, come magnesio e calcio, che rappresentano delle eccezionali fonti di minerali per l’organismo. Il depuratore quindi, si rivela il modo più semplice e sicuro di purificare l’acqua dei nostri rubinetti.

Olio di Argan, questo sconosciuto

L’olio di Argan si è rivelato un vero e proprio toccasana per la salute del corpo umano perché è naturalmente ricco di principi attivi per cui rappresenta l’alleato ideale per mantenersi sempre giovani e belli. Vediamo di conoscerlo meglio.

Grazie ai suoi principi nutritivi, l’olio di Argan è di per sé il rimedio ideale nonché il più naturale che mantiene in forma perfetta pelle, unghie, capelli, viso e corpo, per cui si rivela subito il più grande amico per il benessere del proprio corpo. In pratica rappresenta una sorta di panacea contro tutti i mali perché ricco degli acidi grassi essenziali Omega 6 e di vitamina E che costituiscono una fonte preziosa di nutrienti e un naturale anti-aging per viso e corpo, per questo motivo olio di Argan viene usato in applicazioni estetiche e in integratori che non fanno che risaltare le sue qualità dermatologiche. L’olio, infatti, viene subito assorbito dalla pelle tanto da non lasciare il viso o il corpo unti, ma piuttosto li lascia morbidi e lisci.

Per questa sua azione sulla pelle è considerato a ragione un ottimo rimedio contro l’invecchiamento cutaneo e un valido aiuto contro i radicali liberi, che sono proprio i maggiori responsabili dell’invecchiamento di viso, collo e mani. L’olio di Argan inoltre, è anche molto utile e prezioso nel trattamento di unghie fragili o sfaldate perché grazie alle sue proprietà, le rinforza e le protegge rendendole sane e forti, e la stessa azione protettiva e rinforzante è in grado di ottenerla anche sui capelli riuscendo a donare loro forza e lucentezza anche quando sono secchi e sfibrati.

Come si usa olio di Argan

Perché olio di argan si rivela così prezioso per il corpo umano? L’efficacia dei principi nutritivi presenti nell’olio di Argan dipende essenzialmente dalla presenza di tocoferoli contenuti in questo olio in quantità tre volte superiori: i tocoferoli della vitamina E, infatti, hanno un ruolo importante nella prevenzione dei primi segni dell’età, inoltre l’olio di Argan contiene anche squalene, un idrocarburo precursore anche dell’ormone anti-età la cui azione riesce a normalizzare la desquamazione della cute rivelandosi anche protettiva per i capillari.

Proprio per questo olio di Argan è un ottimo rimedio da usare sulla pelle psorica perché capace di ridurre sia la desquamazione tipica della psoriasi che il prurito che ne deriva, inoltre è possibile usarlo anche per ammorbidire e idratare la pelle dopo la doccia, o per donare elasticità al seno, per rilassare i muscoli durante massaggi decontratturanti.

Che cos’è l’aloe vera?

Anticamente usata in ogni campo medico, ancora oggi l’aloe vera viene usata per le sue proprietà e perché riesce a provocare effetti benefici in qualsiasi organismo. Vediamo insieme quali sono i benefici e per che cosa viene utilizzata questa pianta.

Nome corretto dell’aloe vera è aloe barbadensis miller che non è altro che una tra la vasta gamma di specie di aloe oggi esistenti. È la più nota perché risulta il tipo più usato sia nei prodotti di consumo per uso esterno che in quelli a uso interno. L’utilizzo di tale pianta risale all’antichità e oggi in vari paesi del mondo fa parte del patrimonio medico dati i diversi benefici che si sono verificati grazie alla sua assunzione. Dalle foglie aloe vera viene estratto un succo la cui consistenza è pari a quella di un gel e il suo fitocomplesso ha proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie, nutrienti, depurative e remineralizzanti. Oggigiorno per uso esterno viene usato il gel mentre per uso interno si usa il succo.

Entrambi i prodotti vengono più o meno usati per combattere malattie e patologie simili: grazie alla loro versatilità infatti, gel e succo possono recare benefici in diversi tipi di situazioni. Per esempio, il gel può essere usato per contrastare l’insorgere della forfora sul cuoio capelluto, oppure si può utilizzare come maschera per la pelle del viso in caso sia particolarmente arrossata ma può benissimo sostituire la crema viso e il contorno occhi grazie alla sua azione distensiva delle piccole rughe. Il gel di aloe vera si rivela l’ideale anche come trattamento post epilatorio perché utile a rimarginare piccole escoriazioni o ferite dovute alla depilazione, mentre risulta un toccasana per alleviare la stanchezza di gambe e piedi che sarà sufficiente massaggiare insieme a qualche goccia di olio essenziale di lavanda.

I benefici dell’aloe vera

Il succo di aloe vera risulta avere proprietà antinfiammatorie che lo rendono particolarmente adatto a essere usato da chi soffre di coliti, gastriti, ulcere, ma dev’essere del tipo senza aloina altrimenti si rischia di peggiorare la situazione sintomatica.

Poiché il succo di aloe è anche ricco di proprietà immunostimolanti, lo assume preferibilmente in quei periodi di maggior stanchezza e stress in cui l’organismo risulta essere più provato e affaticato in modo da stimolare le naturali difese immunitarie e preparare il corpo contro l’attacco di virus e batteri: l’aloe infatti è capace di combattere particolari tipologie di virus, batteri e funghi come la candidata. Per questo motivo assumerne il succo può risultare la soluzione ideale contro la presenza di eventuali infezioni.

L’Italia non è un paese di uragani

Come la storia insegna fortunatamente in Italia, a differenza degli Stati Uniti, il panorama dei disastri ambientali non è cosi ampio e si può ricondurre principalmente a due fenomeni: alluvioni e terremoti.

Quanta paura i terremoti

Nel primo caso, parliamo di cataclismi naturali potenziati da un sottofondo di negligenza, incuria ed inosservanza delle norme di sicurezza. Secondo un recente rapporto del Corpo Forestale dello Stato, 1’82% del totale dei comuni italiani pari al 10% della superficie del territorio italiano, si trova in aree ad elevato rischio idrogeologico. In cima alla classifica delle regioni a maggior rischio idrogeologico, con il t00% dei comuni esposti. troviamo la Calabria, il Molise, la Basilicata, l’Umbria, la Valle d’Aosta. oltre alla provincia di Trento.

A causa delle frane e delle alluvioni, secondo la Coldiretti, in Italia dal 1960 ad oggi sono morte oltre 4mila persone. Con i cambiamenti climatici. sottolinea sempre la Coldiretti, è sempre più urgente investire nella prevenzione. Eppure negli ultimi venti anni per ogni miliardo stanziato in prevenzione, spiega l’associazione. ne sono stati spesi oltre 2,5 per riparare i danni.
Questo argomento, soprattutto dopo la catastrofe in Abruzzo nel 2009. ha assunto una risonanza esponenziale.

La pericolosità sismica italiana è molto forte soprattutto nei territori appenninici ma anche in altre zone, ed è causata essenzialmente da tre fattori:

  • La particolare posizione geostrutturale della nostra penisola, collocata tra la superplacca africana e quella euroasiatica.
  • La sua ‘giovinezza’ geologica e morfologica.
  • La sua diffusa ‘fragilità’ litologica per la grande presenza, sull’Appennino, di sedimenti terrigeni spesso caoticizzati dalla loro travagliata genesi e, in pianura, da sedimenti spesso soffici e in falda. Calcagni sottolinea anche la necessità e l’importanza di rivedere le classificazioni sismiche. ‘La grande vulnerabilità sismica italiana – dichiara – deriva solo in parte da carenze costruttive. Essa dipende infatti anche da progettazioni basate su norme sismiche che, nel tempo, hanno sempre fatto riferimento a classificazioni sismiche di arcaica concezione, fondate su macrozonazioni a volte già vecchie ed inadeguate al momento della loro emanazione per un determinato territorio e che non hanno mai ben considerato l’approccio locale, delle condizioni geologico-sismiche del singolo territorio e del singolo sito su cui si progettava l’opera.
  • Dal 2011 ad oggi, sono stati programmati studi di Microzonazioni Sismiche. soprattutto di primo livello, per 1.660 comuni, di cui circa 500 già eseguiti e validati. I primi dati che ci giungono da questi studi confermano che la quasi totalità dei territori italiani per le loro caratteristiche geologiche e morfologiche è realmente predisposta a dare, in occasione di sismi intensi amplificazioni sismiche locali e diffusi fenomeni di instabilità locale, quali frane e liquefazioni.